Il Decreto Rilancio è legge: cosa c’è in più per startup e PMI innovative

Il Decreto Rilancio è legge: cosa c’è in più per startup e PMI innovative
Più risorse per la comunicazione e la promozione di imprese e startup innovative, tetto massimo a 1 milione di euro per i finanziamenti agevolati destinati alle startup, investimento massimo detraibile su pmi innovative che sale a 300mila euro, contributi a fondo perduto per startup della moda: sono alcuni dei provvedimenti inseriti all’ultimo momento nel Decreto Rilancio, che è stato convertito in legge in via definitiva dal Senato il 16 luglio 2020.

Decreto rilancio è legge, le novità

Presentato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 13 maggio scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella notte tra il 19 e il 20 maggio 2020, la sua conversione in legge è stata approvata dalla Camera lo scorso 9 luglio. Ora il via libera del Senato. Il testo prevede misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, e politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 per un totale di 55 miliardi di euro. Tra i provvedimenti un contributo a fondo perduto per le imprese; l’esenzione del versamento Irap; un super bonus per l’efficientamento energetico (ecobonus) o contro il rischio sismico (sisma bonus) con detrazione al 110%; incentivi fino a 3.500 euro per l’acquisto di auto Euro 6 e moto Euro 4 con relativa rottamazione; bonus vacanza e bonus per l’acquisto di biciclette e monopattini elettrici e così via.  Ora la prossima tappa sono i decreti attuativi.

QUI IL PDF DEL DECRETO RILANCIO CONVERTITO IN LEGGE 

Ecco le parti del Decreto Rilancio convertito in legge che riguardano startup e imprese innovative.

Decreto rilancio legge, per le startup più risorse per la comunicazione

Dopo il comma 2 è inserito il seguente: « 2-bis. Al fine di promuovere il sistema delle start-up italiane e, più in generale, le potenzialità del settore dell’impresa innovativa nell’affrontare l’emergenza derivante dal COV1D-19 e la fase di rilancio, il decreto di cui al comma 2 destina fino al 5 per cento delle risorse di cui al medesimo comma 2 al finanziamento di iniziative:

  1. a) di comunicazione sul sistema italiano delle start-up, con specifica attenzione alle iniziative avviate al fine di fronteggiare l’emergenza derivante dal COVID-19 e a quelle finanziate con le risorse di cui al comma 2;
  2. b) di promozione e valorizzazione delle attività delle imprese innovative, delle start-up e del sistema di cui al comma 2, anche al fine di promuovere il raccordo tra imprese innovative e imprese tradizionali;
  3. c) di informazioni relative alle iniziative condotte in questo settore in attuazione di quanto stabilito ai sensi del comma 2 »;

Finanziamenti agevolati per startup

Al comma 3 è aggiunto il seguente periodo: “La misura massima dei finanziamenti agevolati di cui al presente comma che ciascuna start-up innovativa e piccola e media impresa innovativa può ottenere è pari a quattro volte l’importo complessivo delle risorse raccolte dalla stessa, con il limite massimo di 1 milione di euro per singolo investimento“.

Investimenti in PMI innovative: tetto della detraibilità a 300mila euro

Sale a 300mila euro l’investimento massimo detraibile per chi investe in pmi innovative. Nel Decreto Rilancio pubblicato il 20 maggio, infatti, al comma 8 si leggeva:

“A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche si detrae un importo pari al cinquanta per cento della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più PMI innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in PMI innovative; la detrazione si applica alle sole PMI innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese al momento dell’investimento ed è concessa ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione europea del 18 dicembre 2013 sugli aiuti de minimis. L’investimento massimo detraibile non può eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di euro 100.000 e deve essere mantenuto per almeno tre anni; l’eventuale cessione, anche parziale, dell’investimento prima del decorso di tale termine, comporta la decadenza dal beneficio e l’obbligo per il contribuente di restituire l’importo detratto, unitamente agli interessi legali”.

Nella conversione in legge del Decreto Rilancio è specificato:

al comma 8, capoverso 9-ter, secondo periodo, le parole: “euro 100.000″ sono sostituite dalle seguenti: “euro 300.000”. 

Startup della moda: contributi a fondo perduto fino a 5 milioni

Arrivano contributi a fondo perduto fino a 5 milioni di euro per il mondo della moda e, in particolare, per le startup.

Dopo l’articolo 38 sono inseriti i seguenti: « Art. 38-bis. – (Misure di sostegno all’industria del tessile, della moda e degli accessori) – 1. Al fine di sostenere l’industria del tessile, della moda e degli accessori a livello nazionale, con particolare riguardo alle start-up che investono nel design e nella creazione, nonché allo scopo di promuovere i giovani talenti del settore del tessile, della moda e degli accessori che valorizzano prodotti made in Italy di alto contenuto artistico e creativo, è prevista l’erogazione di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima del 50 per cento delle spese ammissibili, nel limite di 5 milioni di euro per l’anno 2020. A tale fine è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per l’anno 2020

Infine una curiosità: nel Decreto Rilancio, che prevede risorse pubbliche per incentivare il mondo dei videogames, alla parola inglese si preferisce l’italiana “videogiochi”. Ma la sostanza dell’intervento non cambia.